I Palazzi Gentilizi di Ferrandina
PALAZZO LA CAPRA
Costruito
nel XIX secolo, ricade in una area di notevole valore architettonico e
ambientale, costituendo una significativa emergenza per l’uso del materiale
usato, il mattone, che qui assume particolare significato, quale ornamento di
carattere plastico. Tutti gli elementi di scansione e di definizione delle
superfici dei prospetti, nonché, le riquadrature delle finestre e dei balconi e
la caratterizzazione degli spazi interni, sono costruiti in mattoni. L’impianto
rettangolare assume dinamicità nella formulazione dei pieni e dei vuoti, di
spazi aperti e loggianti. Il prospetto di Via Caracciolo domina tutta la
vallata sottostante ed è sottolineato da un loggiato intermedio a tre arcate a
sesto ribassato impostate su pilastri quadrangolari, che sorreggono un terrazzo
su cui si aprono coppie di finestre centinate a sesto ribassato. Il fronte
laterale sinistro è anch’esso movimentato das terrazze e loggiati. L’interno è
sottolineato da un ampio e lungo corridoio di disimpegno su cui si aprono gli
ambienti coperti a volte, a botte, padiglioni semplici e lunettate in parte su
peducci. Caratteristici e di pregevole fattura anche i numerosi camini presenti
all’interno.
Palazzo La Capra |
PALAZZO RAGO
Nel XVIII
secolo, Ferrandina assiste alla nascita di un nuovo ceto sociale, la borghesia,
ed al consolidarsi della classe nobiliare, dovute sia al tramonto del vecchio
sistema feudale sia alla crescente prosperità economica indotta da fiorenti
attività agricole ed industriali, tra cui si segnala la coltivazione dell’ulivo
(un censimento ottocentesco riferisce la presenza di ben 42 trappeti) e la
lavorazione della lana e della bambagia. Si verifica quindi una notevole
espansione urbanistica a valle del nucleo cinquecentesco, secondo un sistema
viario organizzato in rettifili adagiati alla morfologia del suolo, mediante un
impianto terrazzato con larghe strade fiancheggiate dai tipici caseggiati
allineati a schiera (comunemente dette casedde) costituenti un tessuto edilizio
abbastanza omogeneo e compatto, dal quale spiccano i palazzi padronali, simbolo
del nuovo potere economico e dell’alto livello sociale. Imponente e maestoso si
pone come elemento qualificante del centro storico del paese, d’impianto
quadrangolare, a cavallo di due strade principali dell’abitato è caratterizzato
a monte da un fronte basso privo di elementi architettonici, con unico elemento
focalizzante del portale in pietra sagomata a cornici digradanti. Il complesso
principale si sviluppa a valle e rivela caratteri architettonici e decorativi
fine ottocento, la facciata su Via Mario Pagano inquadrata da due pilastri
angolari, ornati a piano terra da due piatte e larghe lesene, concluse in un
elemento pensile, risulta articolata e ripartita simmetricamente dalle aperture
delle finestre. In posizione assiale si apre il portale della stessa fattura di
quello superiore in conci sagomati di pietra, con stemma nobiliare in chiave,
affiancato da due finestre quadrate. Il prospetto ai piani superiori è scandito
da due ordini di balconi su mensole in ferro lavorato, un sobrio loggiato
centrale a due arcate a tutto sesto su pilastri quadrangolari a croce e
costituisce l’elemento focalizzante di tutto il complesso. A coronamento di
tutto l’edificio un alto cornicione aggettante, l’interno offre motivo di
particolare interesse per la successione e varietà delle volte, a padiglione, a
stella, a crociera, lunettata su peducci, e padiglioni, nonché per i dipinti murali, a motivi
floreali e paesaggi marini di gusto prettamente locale.
Palazzo Rago |
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