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I Sassi di Matera

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mercoledì 28 novembre 2018

Ferrandina Monastero di san Francesco d'Assisi


Ancora un mio articolo sul quotidiano Roma Cronache Lucane riguardante le bellezze di Ferrandina, oggi San Francesco d'Assisi, Monastero e Chiesa lasciate nel dimenticatoio, con un restauro mai ultimato.




Monastero di San Francesco d’Assisi

Ferrandina

II Parte

La chiesa dedicata a San Francesco d’Assisi viene fondata contemporaneamente al Monastero. La chiesa aveva le pareti e l’Abside ricoperte da affreschi (affiorati dopo la caduta degli stucchi), attualmente di difficile lettura. Nel secondo ventennio del XVIII secolo, iniziarono i lavori di ridefinizione dell’interno; gli affreschi scompaiono, occultati da una fastosa decorazione a stucchi, tuttora ben visibile, oggetto negli ’80 del secolo scorso di apposito intervento di restauro. Nei nicchioni laterali si collocarono altari a uno o a tre fornici, decorati a volute e viluppi fitomorfi; nel presbiterio, nell’anno 1724, viene eretto un altare Maggiore particolarmente ornato. La chiesa ha la tipica facciata a capanna con tetto a due falde. L’ingresso è sormontato da una apertura con profilo superiore arcuato; in sommità si leggono tre finestre che illuminano la navata con volta a botte. Sul fianco sinistro è denunciata chiaramente l’aggiunta realizzata nel 1769 della navata laterale, divisa in campate con volte a crociera, cui si accede da un portale laterale, inquadrato da paraste, sormontato da capitelli e da un architrave scolpito. Il lato posteriore del monumento è alquanto frastagliato e di non facile lettura; in ogni modo, sono evidenti particolari costruttivi e architettonici molto interessanti, come una serie di archi al piano superiore, un camino interamente costruito in mattoni, gli ambienti voltati del Convento, ecc. sul lato destro del prospetto principale, attraverso un’apertura a sesto ribassato, mediato da un passaggio voltato, si accede al chiostro interno, contornato da portici con volte a crociera con sezione a sesto acuto. Al centro del chiostro vi è un pozzo di pregievole fattura in buono stato di conservazione; al piano superiore, invece, erano ubicate le celle dei Frati che prospettavano sul cortile interno. Lungo le pareti di accesso al portico, sono visibili parititi un tempo decorati da affreschi raffiguranti la vita di San Francesco, intramezzati da nicchie votive (poi chiuse). Da evidenziare, inoltre, gli ambienti destinati a depositi e a stalle. L’intero Complesso, costituito dal Monastero, dalla chiesa e dal giardino (adibito a fritteto, uliveto e vigna), è interamente compreso in una recinsione in conci di pietra locale con struttura ad archi, particolarmente visibile nella zona a valle del Monumento, dove il terreno subisce un brusco salto di quota. Fino alla sua soppressione dovuta alle leggi Napoleoniche eversive delle proprietà Ecclesiastiche, ha avuto una vita caratterizzata da notevole importanza e splendore. La soppressione, da inizio al rapido disfacimento del complesso monastico e alla dispersione del suo Patrimonio. Dai documenti depositati presso l’Archivio di Stato di Potenza, in data 19/02/1812, si diede inizio all’inventario del ricco corredo della chiesa e della Sagrestia, nonché dei libri della Biblioteca e il tutto fu affidato in custodia al Sindaco del Comune, Sig. Gianbattista Trifogli, e al Sig. Giuseppe De Porcellinis principale proprietario della cittadina. Successivamente, l’Intendenza di Finanza di Potenza, previa redazione nel 1967 di un quaderno di stima, alienò il giardino e alcuni ruderi del Monastero a privati cittadini. La chiesa, rimasta nella disponibilità del Comune, venne adibita, per circa 60 anni, a luogo di pubblica sepoltura, fino ad essere utilizzata come fienile e addirittura come ovile. Tale processo di decadimento è stato interrotto solo negli anni 80 del secolo scorso, grazie all’acquisizione da parte della Provincia di Matera dei locali del Monastero e del giardino e grazie, altresì, alla realizzazione dei lavori di recupero e restauro fatti eseguire, a cura del Comune, sull’intero Complesso; lavori purtroppo interrotti prima del loro completamento. Il Complesso Monumentale sopra descritto è già stato riconosciuto di interesse Storico/Artistico.







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