Ancora un articolo sul quotidiano
Le Cronache Lucane
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LA STAUROTECA
UNICA TESTIMONIANZA AL
MONDO DELLA PASSIONE DI GESU’ CRISTO
Custodita e quasi
dimenticata da una comunità disinteressata alla Cristianità
Purtroppo,
in questo mondo fatto di interessi materiali, alimentato da messaggi futili di
esigenze e necessità dettate dal capitalismo e dal consumismo, vediamo, giorno
dopo giorno, perdersi l’interesse per la cristianità, ricordandola
esclusivamente durante le festività, dove emergono solo quelli destinati ad
alimentare i predetti scopi puerili ed inutili. Siamo nella settimana Santa,
quella che ci riporta a meditare sulla Passione di Cristo, in particolare la
sua crocifissione e morte, tutti possono dimenticarla, ma non la comunità di
Ferrandina, che con orgoglio e devozione, è in possesso, nella Chiesa Madre Santa
Maria della Croce, l’unica reliquia al Mondo di un frammento della croce di
Gesù, essa fu donata da Federico D’Aragona alla Chiesa Madre di Uggiano in seguito
ad un evento miracoloso, (trasportata poi nella Città di Ferrandina, fu riposta
nella Chiesa Maggiore nell’anno 1495), da una carta del 29 Agosto 1521,
apprendiamo che il Sindaco della Città, Nicolaus de Porfido, insieme ad altri
eletti (particulares) a causa della pestilenza che ha colpito la Città,
decidono in quel giorno di riunirsi nella Chiesa Madre, dove deliberano di
<< fare un voto con cui si obbligano donare ogni anno al Preziosissimo
Legno di Santa Croce, cento libre di cera lavorata, mendas decem di olio per la
lampada e quattro once di carlini d’argento. Nella Santa Visita Pastorale di
Mons. Pietro Giovine, Arcivescovo di Acerenza e Matera, eseguita il 27 Giugno
1872 (Archivio Capitolare Materano) si legge che la reliquia del Santo Legno
della Croce “racchiusa in una croce formata da tubi di cristallo legati in
argento a forma di sfera, con piede di ottone” è priva di autentica.
L’Arciprete Ruggero Lisanti in risposta afferma che “ l’autentica è fornita
dall’antichità delle medesime massimo per quanto riguarda la reliquia del Santo
Legno che esisteva nell’antico paese abbandonato e denominato “Uggiano”, da cui
venne qui religiosamente trasportata… trovasi descritti due miracoli. Accesosi
un incendio nella Chiesa ove veniva custodito il Santo Legno tutto venne
divorato dalle fiamme, ad eccezione del solo Legno ove veniva conservato. Più
eclatante il secondo. Movendo da Montepeloso i Saraceni assalirono il Castello
di Uggiano. Dopo parecchi giorni di assedio, gli assediati non traendo altro
scampo ricorsero al Sacro Legno della Croce onde essere liberati da sì
terribile nemico. Ebbe luogo una processione, ed al mostrarsi del Sacro Legno i
cavalli caddero ginocchioni. In vista di ciò i Saraceni tolsero l’assedio e
presero la fuga. Così la leggenda. La Stauroteca è citata nei documenti
d’archivio soprattutto per la sua funzione mistica e religiosa. Gli stemmi
attesterebbero la donazione da parte dei Sanseverino, Conti di Tricarico e
Principi di Bisignano al Re Federico D’Aragona che a sua volta volle donarla alla
Chiesa Madre del villaggio feudale di Uggiano.
Per questi
motivi, non è ammissibile che ci possa essere una dimenticanza o un
disinteresse verso così tanta sacralità e cristianità, proprio in questo
periodo, che non dovrebbe essere solo di festa profana, ma soprattutto, almeno
per detta comunità, un momento di riflessione per chi ha deciso di morire da
innocente, e donarsi completamente al Padre, anima e corpo, essendo custodi di
una reliquia unica al Mondo.
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