Speciale Ferrandina ancora protagonista
L'Articolo |
Convento di San Domenico
Ferrandina
FONDO ANTICO
TESORO STORICO FERRANDINESE
III Parte
- Incunaboli -
Il Fondo antico è costituito da
incunaboli, cinquecentine, seicentine, da testi antichi fino al 1865.
Per quanto riguarda il nucleo bibliografico in oggetto, trattasi di testi cronologicamente collocati tra il 1417 e il 1865:
Testo non identificato del 1417
Per quanto riguarda il nucleo bibliografico in oggetto, trattasi di testi cronologicamente collocati tra il 1417 e il 1865:
Testo non identificato del 1417
Operum Divi Aurelii 1551
D.T. de Vio: Caietani Cardinalis
1560
Manuale Confessariorum et
poenitentium 1573
J. Chrofcziejoiosky: De morbis puerorum
1583
Fr. Joanne Germiniano: Summa de
exemplis 1583
C.I. Episcopi: Historiam
Evangelicam 1586
P.D. Cusitani: Conciones
quadruplices 1589 Etc.
Lo stato di conservazione dei
libri purtroppo non è ottimale, infatti molte delle opere necessitano di restauro
poiché sono completamente spaginate cosa che rende possibile anche la totale
perdita del patrimonio bibliografico antico appartenente al Comune di
Ferrandina. Al tempo della soppressione, oltre 70 biblioteche conventuali
si trovavano in Basilicata nei conventi dei vari ordini. Di queste ben tre
erano a Ferrandina nei tre conventi di religiosi. L’inventario della
biblioteca del convento di S. Domenico giunto a noi, appare molto provvisorio e
disarticolato però mostra notizie essenziali del fondo libraio che appare
abbastanza significativo e meritevole di valorizzazione. L’inventario
originario, secondo alcuni studiosi locali, descrive non solo i libri ma anche
reperti, quadri e altri oggetti preziosi conservati anch’essi presso la
Biblioteca comunale. Sembrerebbe che la Biblioteca fosse a sfondo
scolastico e serviva per lo studentato interno al convento. Si riscontrano
le normali e classiche divisioni della teologia che vanno dalla S.Scrittura
alla Teologia Dommatica, morale, sacramentaria. E’ necessario individuare
cosa è rimasto ai posteri perché il suddetto patrimonio non rappresenta
solamente il patrimonio di un convento ma costituisce parte della storia del
popolo ferrandinese.
SIGNIFICATO DI INCUNABOLO
LA STORIA
Nel secolo successivo le opere a stampa vengono dette cinquecentine, anche se, secondo alcuni studiosi, soprattutto di area anglosassone, la definizione di incunabolo può essere estesa anche a edizioni realizzate nei primi vent'anni del Cinquecento, in quanto fino a quel limite cronologico i libri presentano delle caratteristiche comuni con quelli stampati nel XV secolo. Generalmente gli incunaboli non presentano un frontespizio, ma solo una indicazione, spesso approssimativa, che riporta il nome dell'autore dell'opera e un titolo nell'incipit. Il primo frontespizio compare in Italia nel 1476. Le note tipografiche, cioè le indicazioni sulle responsabilità dello stampatore, quando presenti, sono riportate nel colophon. Questo perché i primi libri realizzati con i caratteri mobili tendevano a imitare l'aspetto dei libri manoscritti, dove spesso, viste le loro modalità di produzione, tali indicazioni erano del tutto superflue.Gli incunaboli sono quindi i primi libri moderni, cioè realizzati in serie con delle modalità proto-industriali, ma circa 10.000 dei 40.000 testi noti sono costituiti da fogli sciolti, in quanto la nuova tecnologia permetteva di realizzare anche bandi, proclami, lettere di indulgenza, modulistica, etc. Al mondo vi sono circa 450.000 incunaboli (di molti testi esistono svariate copie) e di questi circa 110.000 si trovano in Italia. Sono considerati prodotti molto preziosi e conservati in musei e biblioteche specialistiche.
L'incunabolo più antico è la Bibbia di Gutenberg, in latino, così chiamata perché stampata da Johannes Gutenberg tra il 1452 e il 1455.
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