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I Sassi di Matera

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I Sassi di Matera (Clicca per conoscere la sua storia)

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venerdì 28 dicembre 2018

Ennesimo articolo su Roma Cronache Lucane


Della serie...Palazzi Gentilizi



PALAZZI GENTILIZI DI FERRANDINA

PALAZZO SCORPIONE


Il Gaudioso descrive Ferrandina come una delle più grandi e popolate città della provincia, ascendendo il numero di cittadini a 5000 circa. La città viene suddivisa in rioni e nel rione Ciriglio, troviamo il Palazzo Scorpione, allineato alla quinta muraria di Via Filippo Cassola, casa padronale fondata dalla omonima nobile famiglia, trasferitasi da Uggiano dopo il terremoto del 1456 che determinò l’abbandono dell’antico casale e l’emigrazione dei suoi abitanti. Collocato fra le vie Mario Pagano a monte e Filippo Cassola a valle, incassato nel dislivello morfologico del terreno, il Palazzo Scorpione costituisce una delle più significative e maestose espressioni d’architettura civile settecentesca locale, edificato su disegno unitario di scuola napoletana che riflette i motivi e gli stili architettonici dei maggiori artisti contemporanei fra cui il Fuga, il Vanvitelli ed il Sanfelice, visibili sulle facciate e nello scalone scenografico d’ingresso. L’impianto tipologico a forma rettangolare, cui si accede dal monumentale portale in pietra dura bianca su Via F. Cassola, il quale immette direttamente nell’androne d’ingresso, è caratterizzata da una piccola corte centrale di tipo aperto, da cui parte una scenografica scalinata, articolata in due rampe semicircolari a tenaglia, d’influenza Vanvitelliana, che immette ai ballatoi superiori, e quindi, alle unità abitative al primo e secondo piano, composte da una serie di grandi vani disposti lungo i fronti. Particolarmente interessanti le tipologie a la qualità delle coperture negli alloggi nobiliari, caratterizzate da volte ad ombrello ed a margherita al primo piano, da alta volta a padiglione ed una serie di botte unghiate al secondo piano, le coperture esterne, invece, sono tetti rivestiti da manto di coppi. L’edificio a livello altimetrico sviluppa a valle, lungo la facciata principale, tre livelli abitativi, di cui i primi due incassati sul tertro e l’ultimo sporgente a monte su Via M. Pagano, ove si nota con una facciata semplice priva di decori, emergente al solo piano terra. Il terzo livello, è caratterizzato dall’arredamento dello spartito centrale che si raccorda dolcemente alle due ali laterali con linee concave, dando luogo ad una lunga balconata impostata sul cornicione marcapiano sottostante, protetta da ringhiera in ferro battuto riccamente lavorata con motivi naturalistici, significativa espressione d’artigianato artistico locale. La maestosa facciata principale, che domina la quina muraria, coronata da elegante cornicione, caratterizzata dalla lunga balconata centrale, è scandita da una successione ritmica di sobrie paraste giganti, particolarmente care la Fuga, al centro delle quali si aprono, con sequenze regolari e simmetriche, finestre e porte-finestre inquadrate da cornici e sormontate da timpani, che conferiscono all’edificio un notevole slancio ascensionale. Al centro si apre un monumentale portale archivoltato in pietra, fiancheggiato da lesene doppie che si ergono a sostenere la sobria cornice leggermente aggettante la quale immette direttamente nell’androne coperto da volta a botte, dove si affaccia la suggestiva scalinata confluente in una doppia rampa, d’influenza Vanvitelliana. Per quanto attiene i decori d’interesse storico/artistico, si segnala sulla facciata principale la presenza di un mascherone lapideo raffigurante un volto umano stilizzato a due epigrafi che recitano rispettivamente quanto segue:
<< Antonio Scorpione nato in questa casa il 10/07/18345, morto il 25/05/900 la consorte Giovanna Lisanti, le figlie Vincenza ed Emanuela questa lapide posero il 10/07/1900>>.
<<Qui rese l’anima a Dio il 16/7/1927 l’Ing. Giuseppe La Capra, la moglie Vincenza Scorpione ed i figli rievocando affetti, famiglia e virtù attitudini lo ricordano ai buoni Agosto 1927>>.
Si segnala inoltre, la presenza di una tela sei-settecentesca raffigurante un San Pasquale Bajlon e una statua di un Bambinello, probabilmente sette-ottocentesca, rivestita da tessuto bianco d’epoca. 

Il portale

L'interno

La strada

La scalinata d'ingresso

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