LA
VERA STORIA DEL CASTELLO DI UGGIANO DI FERRANDINA
Qualcuno
ha ritenuto che questo castello è una specie di roccaforte per la posizione,
l’ampiezza delle mura di cinta, l’esistenza di una chiesa e la mancanza di
resti di edifici pubblici fra le macerie. In realtà indagini degli ultimi anni
lasciano affermare il contrario, e che il castello, con l’abitato, era
indipendente dal centro vicino di Ferrazzano, cioè Ferrandina. Non sappiamo
nulla del fondatore della rocca né sappiamo molto di coloro che per primi ne
ebbero la signoria; tuttavia, bisogna farne risalire le origini ai primi anni
del X sec. La prima notizia relativa ad Uggiano è del 1023 e 1029, quando Lupo
Protospata descrive che due musulmani, Rajca e Safar assediarono il castello
Oggiano e si rappacificarono con gli stessi abitanti. Viene documentato, così,
il valore strategico dell’insediamento che il 6 febbraio del 1068 permette a
Roberto il Guiscardo di rintanarvisi, non avendo egli ancora preso Montepeloso
(Irsina), come riporta lo stesso Romualdo Salernitano. Nel Catalogus Baronum,
ovvero l’elenco normanno dei feudatari e suffeudatari tenuti al servitium
feudale, si evince che un Rogerius de Ogiano possedeva il feudo di
Sant’Arcangelo offrendo un soldato o, in aggiunta, due soldati, per una rendita
di 20-40 once d’oro. Null’altro si conosce dell’insediamento, che dunque doveva
possedere già alcune fortificazioni. Nel 1269 il feudo viene donato a Pietro de
Bellomonte, conte di Montescaglioso. Di ciò non abbiamo una fonte autentica, ma
nel 1275 il feudo è nelle mani di Giovanni di Monteforte, genero di Pietro. In
quest’ultimo documento si parla di "soldati e civili", che la
Cancelleria Angioina degli anni 1276-1277 registra in una popolazione di 400
fuochi, tassata per 100 once, 29 tarì ed 8 grana. Nel 1280 anche l’insediamento
di Uggiano deve provvedere alla riparazione del castello di Melfi. Il feudo di
Andria, insieme ad Uggiano, passò ad Azzo d’Este nel 1308, raccolti in dote
dalla moglie Beatrice, ultima figlia di Carlo II d’Angiò, la quale rimasta
vedova risposò in seconde nozze con Bertrando del Balzo, cui portò questa dote
che si unì alla contea di Avellino e di Montescaglioso. Alla guida del feudo
successe il figlio Francesco I, poi il nipote Guglielmo, indi il pronipote
Francesco II, che andò sposo a Sancia, figlia di Tristano di Chiaromonte e di
Caterina Orsini Del Balzo. A Francesco II successe Pirro del Balzo. Il 20
dicembre 1430 a Napoli il re Ferdinando I ordina un’inchiesta per reintegrare
Pirro del Balzo principe di Altamura e duca di Andria, nel possesso dei feudi
di Bisceglie, Montepeloso, Acquaviva, Torre di Mare, Pomarico, Tolve, Grottole,
Altogiovanni, Monteserico, San Gervasio, Mottola, Uggiano, Sarfi e Tressuti.
Nel 1485 Pirro del Balzo viene privato da Ferdinando I di questi beni, per la
ribellione da lui capeggiata durante la cosiddetta "congiura dei
baroni". Ne è investito il genero Federico d’Aragona, che nel 1492,
secondo una pura leggenda, dopo un violento terremoto, fonda con i profughi
uggianesi Ferrandina. Di notevole pregio è, infine, la scritta posta come
cantonale destro della facciata principale della chiesa HOC OPUS FECIT MAGI
STER JACOPUS TRIFOGIA NIS DE ASTILIANO ANNO MILLESIMO CCCL L’iscrizione è
realizzata su un concio che male si imposta sull’estradosso dell’arco acuto,
per cui è a questo Jacopo di Trifoggio (casale presso Pietrapertosa) cui si
devono la serie di tamponamenti, i rifacimenti strutturali e le nuove
destinazioni d’uso del castello. (di P. Rescio)
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