La mia seconda pubblicazione
Matera Festa Patronale |
Copertina rigida: € 22,00 Bianco/Nero
120 pagine
120 pagine
Stampa in 3-5 giorni feriali
Tradizioni, folklore, abitudini relative alla Festa Patronale di Maria SS della Bruna nella Città di Matera, capitale europea della cultura 2019, descritta da chi ha vissuto e assistito per anni all'evento che ultimamente ha varcato le soglie dell'oceano, diventando una delle rappresentazioni più antiche con la sua 627a edizione. Per la sua originale, suggestiva e storica abitudine, il popolo ha contribuito a divulgare un messaggio di Fede al Mondo, aiutato ultimamente anche da Mass media e Network che hanno voluto divulgare il tutto via etere. Un consiglio personale, non perdetevi l'evento, promette sensazionali emozioni che lasceranno dentro di Voi un ricordo indelebile, sia per Fede che per divertimento, e se non basta la lettura di questo libro, non vi resta altro che viverla direttamente...a Matera.
Contenuto
Il
manoscritto tratta uno di quei momenti che vorresti non finisse mai, quello che
ti lascia un sapore dolciastro in bocca e ti dà la sensazione di
insoddisfazione quando finisce, uguale al gusto di un dolcetto che ti allieta
palato e gola quando lo mangi, ma troppo presto finisce, lasciandoti
insoddisfazione psicologica ma appagamento fisiologico.
Il momento
descritto è legato alla Festa Patronale Della Città di Matera, che ormai nota
in tutto il mondo, nasconde piccoli particolari che, agli occhi estranei di
turisti e visitatori occasionali, non sembrano avere importanza, ma che ne
hanno per i Cittadini con radici antiche, i quali puntualmente ne osservano
tutto il folklore con la stessa devozione di chi ha insegnato loro la vera
tradizione, quella tra le mura casalinghe di chi venera e tramanda valori
religiosi e profani della stessa.
Il tutto è
mescolato al folklore e tradizione di un nome che associa la suddetta Festa
Patronale al secondo Patrono della Città, Sant’ Eustachio, rappresentato nella
stessa Festa da Cavalieri erranti e maestosi come l’ormai famoso Generale
Placido (Eustachio) protagonista di gesta eroiche al servizio di Imperatori
Romani, ma perito in martirio con tutta la sua famiglia ed infine eretto a Santo/Martire.
Incipit
Questo è
uno di quei momenti in cui tutto assume una importanza fondamentale per gli
appassionati, un momento quasi magico per chi lo conosce, incomprensibile per
chi lo vive per la prima volta.
La mia
intenzione è quella di rendere noto al pubblico che ancora non conosce o ha
solo sentito parlare di una delle tante
feste patronali che ogni Città, Paese o piccolo comune ha la possibilità di
vivere ogni anno, e che vive passivamente solo per abitudine o per tradizione,
bene, questa è una Festa Patronale del tutto particolare e vi accorgerete di
questo continuando nella lettura di questo manoscritto che promette passione,
curiosità e voglia di conoscenza del Sacro e del Profano, mescolati a momenti
di gioia, paura, divertimento e terrore fino al completo compimento della
stessa, in un boato di soddisfazione collettiva, ecco perché il presente
manoscritto va letto sino in fondo per capire le reali intenzioni dell’Autore,
che promette sensazioni di tutti i tipi con piccoli e curiosi aneddoti di tutto
lo splendore che questa Festa dà ogni anno a centinaia di migliaia di
spettatori raccolti in un’unica piazza.
Naturalmente
associando il tutto al proprio nome (Eustachio)
Che anche in questa occasione, come nella precedente
edizione, assume la sua importanza.
A tutti,
buona lettura.
Ringraziamenti
I ringraziamenti più sentiti per tutti quelli che inconsapevolmente
hanno contribuito alla mia crescita professionale e sociale, creandomi stimoli
giusti a superare ostacoli insormontabili, ma soprattutto a forgiarmi di un
carattere forte e testardo, ma anche calmo e ponderante, attento ai particolari
e abbastanza autocritico.
Grazie a loro, che con le personali affermazioni di stupore e curiosità,
per l’inconsueto quanto sconosciuto “Nome” hanno sempre contribuito a
sottolineare ed evidenziare il disagio, causando, inconsapevolmente e/o masochisticamente,
senso di frustrazione e inferiorità, ma anche stimolo alla rivalsa, per
dimostrare che un nome, anche se non tanto comune, non può e non deve essere
motivo di vergogna ma di stimolo a dimostrare il proprio valore a prescindere.
Grazie anche a chi per tradizione e/o discendenza ha deciso di darmi
questo nome, inconsapevole del danno psicologico, e raccomando le prossime
generazioni, di ponderare e non sottovalutare l’importanza dell’attribuzione,
ad un’anima candida, del nome “EUSTACHIO”.
Dedica
Dedico questo libro a chi ha avuto troppo poco tempo per stare con me e
conoscermi a fondo anche da grande, sono sicuro che sarebbe stato orgoglioso di
me e che avrebbe stimolato maggiormente la mia passione per la scrittura.
A Lui il mio più risentito pensiero di non essere stato presente per tutti
questi anni e per non essere stato protagonista di tutta la mia vita, durante i
momenti sia belli che brutti, a Lui che
nel momento di più bisogno era solo nei miei pensieri e non davanti ai miei
occhi, a lui che nel momento meno opportuno, quando ancora bambino ho visto
volare via come un’aquila, ma senza nessuna preda, come un falco ma senza artigli,
o forse come un angelo senza più ritorno, senza nessuna scusa o motivo, a lui
che non mi ha permesso di ricevere nemmeno uno schiaffo come tutti, perché,
sappi che a me sono mancati anche quelli, e soprattutto sappi che di me non ti
sei mai liberato, ho sempre immaginato di averti accanto con i tuoi rimproveri
ed i tuoi consigli, utili per accompagnarmi nelle mie vittorie e nelle
sconfitte, come d'altronde ogni padre ha il dovere di fare, e sappi che per me
non sei mai morto…caro il mio Papà.
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