NASCE “RIPARTIAMO MATERA!”
UN LABORATORIO POLITICO APERTO CON UN PROGETTO POLITICO
Nella Giornata internazionale contro l’odio e le
discriminazioni, presentiamo “RiparTiAmo Matera!”, laboratorio politico con un
progetto aperto e inclusivo.
È un momento molto delicato per la politica materana e il
futuro della città, fra poco più di due mesi si terranno le elezioni comunali
dopo un semestre di commissariamento, che non ha congelato l’operato
amministrativo ma la programmazione, lo slancio e l’ambizione di una città
importante come Matera, che non può perdere il suo protagonismo internazionale.
Oggi il dibattito politico sembra essere dominato quasi
esclusivamente dalla ricerca di alleanze, dalla definizione di perimetri e
appartenenze, piuttosto che accompagnato anche dalla costruzione di una visione
concreta e condivisa per il futuro della città. Si sta investendo molto tempo
ed energie nel “chi”, nel “con chi” mentre il “cosa”, il progetto, le idee, la
visione da proporre, rimangono in secondo piano. In geometria per calcolare la grandezza
di un perimetro basta sommare le lunghezze di tutti i suoi lati; a me, e credo
a molti cittadini, interessa misurare anche la sua area, il contenuto. Non è un
vezzo ma sincera preoccupazione, avendo amministrato la città negli ultimi
quattro anni, ci sono cose da portare avanti ed è necessario uno sforzo
ulteriore di temi, progetto e visione.
RiparTiAmo Matera nasce da queste considerazioni. Intendiamo
riportare al centro il merito e la forza delle idee, l’elaborazione di un
progetto politico che risponda ai bisogni reali della comunità. RiparTiAmo
Matera non è un contenitore interessato a ruoli, postazioni o formule
preconfezionate, ma a costruire un laboratorio politico aperto e inclusivo,
contenutistico e popolare, che possa trattenere entusiasmi e generarne di
nuovi.
Ripartire significa pensare, discutere, coinvolgere e
proporre. Significa avere una base di partenza per immaginare il futuro della
città. E la base è rappresentata dai traguardi ottenuti nei quattro anni dalla
precedente Amministrazione, dai successi e pure dagli errori.
Il completamento delle opere di urbanizzazione di Zona 33;
l’innovativo progetto di rigenerazione urbana del nuovo stadio comunale; la
realizzazione a La Martella di un Polo sportivo di quartiere; gli interventi di
manutenzione delle nostre scuole; gli investimenti sulle strade, il nuovo
regolamento di manomissione stradale; i bandi di gestione degli impianti
sportivi, praticamente pronti; il progetto di efficientamento della pubblica
illuminazione; il bellissimo progetto delle Comunità patrimoniali, per rendere
finalmente aperti e co-gestiti i nostri monumenti come il Castello o Santa
Maria de Armenis; il Piano e la cura del verde urbano, il Piano Strutturale e
il progetto delle Comunità Energetiche Rinnovabili da completare. Da tutto
questo si deve ripartire. E una qualsiasi alleanza con altre forze, deve
partire necessariamente dal riconoscere questo buon operato, e condividere una
medesima visione.
Ripartire significa riprendere un cammino e pensare ad una
visione di futuro. Matera ha oggi un importante primato mondiale, è l’unica
città a essere sito Unesco, Capitale europea della cultura e, grazie a due
nostre candidature, nel 2026 saremo Capitale mediterranea della cultura e del
dialogo; e infine “Città che legge” nel prossimo triennio. La visione che
proponiamo è diventare punto di riferimento internazionale, in particolare
nell’area dell’euromediterraneo, come città della cultura, del dialogo e della
pace. Lavoriamo su qualcosa di duraturo coinvolgendo tutta la provincia,
partendo da Aliano, città candidata a Città italiana della cultura.
Concretamente significa sostenere la cultura in tutte le sue forme, sostenere
l’Università, la lettura, le arti, superare il paradosso di non avere un museo
civico moderno aperto a collaborazioni col ministero della Cultura come avevamo
iniziato a fare. Portare avanti le Comunità patrimoniali per la gestione dei
nostri contenitori culturali. Il dialogo interculturale e interreligioso,
soprattutto da Capitale del Mediterraneo, ci apre a opportunità molto
importanti che vanno oltre quella turistica. Dobbiamo ritagliarci un ruolo da
protagonisti nella cooperazione internazionale e nella costruzione di ponti di
pace, avviando un Forum internazionale sul dialogo, la cooperazione culturale e
la pace, da ripetersi almeno ogni due anni. Una settimana dedicata a convegni,
confronti ed eventi per riflettere sulle arti, sulla storia e la cultura
mediterranea, su politiche migratorie, su sostenibilità e solidarietà. Favorire
lo scambio di esperienze e conoscenze sul Mediterraneo tra tutti i siti Unesco
del Mediterraneo, cercando analogie, nella musica, nella gastronomia, nelle
radici del Mare Nostrum o del Mar Bianco di Mezzo come lo chiamavano gli arabi.
La pace non è un concetto retorico, essa può costituire
realmente una componente strategica fondamentale su cui puntare. Essa può
favorire anche la crescita, l’economia e l’occupazione di un territorio in
molti modi. Una città percepita come pacifica e stabile attira investitori
nazionali e internazionali. Il turismo congressuale può diventare una fonte di
reddito significativa, con l’arrivo di delegati e partecipanti che transitano
in hotel, ristoranti, trasporti e attività locali. Forum e convegni
internazionali attraggono esperti e aziende, favorendo l’arrivo dei nomadi
digitali, lo scambio di idee e collaborazioni che possono tradursi in nuove
opportunità economiche e tecnologiche per la città. Le città che si affermano
come centri di dialogo e diplomazia, possono attrarre sedi di organizzazioni
internazionali, think tank e istituzioni accademiche. Una città nota per
ospitare eventi di pace e cooperazione internazionale, rafforza la propria
immagine e diventa punto di riferimento per ulteriori iniziative e progetti.
Una città che investe in eventi di dialogo e cooperazione, può trasformarsi in
hub internazionale con benefici a lungo termine per l’economia locale.
Insistere verso un modello di economia sociale e solidale,
proporre sul piano internazionale di passare da una economia di predazione tra
individui, imprese e nazioni ad una economia della responsabilità in cui
ciascuna persona valuta consapevolmente le conseguenze delle proprie azioni per
se stessa, prendendosi cura della qualità della vita degli altri e delle
generazioni che verranno. In questo senso va portata avanti la candidatura di
Matera a capitale Europea del Volontariato per il 2029.
E anche un Comune deve prendersi cura degli altri, lo
abbiamo fatto per esempio affrontando l’emergenza abitativa, con una bella
mozione in consiglio istituendo un fondo comunale da oltre 800mila euro per il
sostegno alle famiglie che non riescono a pagare l’affitto. 2 milioni sono le
famiglie in Italia in emergenza abitativa, ci ricorda l’Istat, e a Matera siamo
quasi al 10% della popolazione totale, circa 6000 persone.
Economia sociale e cooperazione solidale sono le vie del
futuro, che si sostituiscono alla concorrenza, la mutualità all’arricchimento
personale, il benessere della comunità all’interesse del singolo, l’uso del
denaro per promuovere la democrazia economica alla speculazione finanziaria, la
condivisione delle conoscenze alla privatizzazione e mercificazione dei saperi,
l’attenzione ed il coinvolgimento dei più deboli al loro sfruttamento.
Tornando a essere pragmatico. Una preoccupazione viene dai
cantieri Pnrr, Cis (Contratti istituzionali di sviluppo) e Iti (Investimenti
territoriali integrati), oltre 60 milioni di progetti che devono essere portati
a termine; il mio pensiero va soprattutto ai 30 milioni di euro di Pnrr che
siamo riusciti a vincere con i bandi. La deadline al 2026 genera un po’ di
ansia, occorre costituire nei primi sei mesi di amministrazione una task force
sul Pnrr, per non perdere nemmeno un euro e favore delle nostre scuole,
palestre, e dei vari progetti candidati, compresa la riqualificazione dello
stadio “XXI Settembre-Franco Salerno”.
La nostra visione è questa: unire pragmatismo a suggestioni
e ambizioni internazionali con un chiaro intento di rafforzare il brand di
città della cultura, del dialogo e della pace a livello europeo in particolare
nell’area mediterranea.
Da tempo è in atto un coraggioso tentativo di provare a
costruire ponti e perimetri, per una coalizione che si possa contrapporre alle
scellerate politiche di centrodestra, ma soprattutto a quel “Sistema
Basilicata” oggi particolarmente evidente nel consiglio regionale. L’auspicio è
che dalle interlocuzioni politiche in
corso si riesca a fare sintesi per una strada percorribile, ma non c’è molto
tempo e ai tavoli occorre portare anche temi e contenuti. Questo è un altro
tipo di percorso e di metodo, non antagonista ai tavoli, anzi di supporto
soprattutto verso il M5S, dove faccio politica da oltre dieci anni e dove
intendo rimanere. RiparTiAmo Matera è un laboratorio
contenutistico-programmatico ma anche una finestra verso il civismo popolare,
sano e libero, che parte da una base progettuale e una visione.
In questo laboratorio oggi ci sono molte cittadine e
cittadini, giovani e meno giovani, professionisti, insegnanti, imprenditori,
persone libere. Altri potranno aggiungersi, partecipare, offrire semplicemente
idee e proposte attraverso il sito: www.ripartiamomatera.it è la piattaforma
digitale di questo laboratorio, nei prossimi giorni saranno pianificati
incontri e webinar tematici aperti a tutti.
Domenico Bennardi
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