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I Sassi di Matera

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I Sassi di Matera (Clicca per conoscere la sua storia)

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giovedì 11 ottobre 2018

Ferrandina ancora protagonista sul ROMA Cronache Lucane


Ennesimo articolo su Ferrandina




Chiesa Madonna del Carmine
Rione Purgatorio
Ferrandina

I Parte

La Chiesa del Purgatorio è stata la prima struttura completa di Chiesa. Essa fu costruita dai monaci domenicani venuti da Uggiano. Quando a causa di un terremoto la Chiesa subì dei danni, i domenicani lasciarono il Purgatorio e costruirono San Domenico. La Chiesa fu ricostruita dai monaci di San Pio dei Morti e venne chiamata Chiesa del Purgatorio. Tuttora conserva un San Vincenzo Ferreri della prima metà del Settecento, opera di Antonio Sarnelli, una Trinità ed un organo antico del 1700 dove possiamo guardare in cima alla cassa barocca il simbolo della congregazione di San Pio dei Morti. L'austera facciata della chiesa è animata da rilevanti elementi architettonico-decorativi. Al di sopra del cinquecentesco portale bugnato, campeggia l' emblema nobiliare della famiglia Del Balzo, sovrastato da un semplice rosone ad archetti regolari (XV secolo) . Sul fianco destro il settecentesco e lineare corpo di fabbrica conserva il piccolo portale di ingresso del XVI secolo scolpito a tondi rilievi concentrici, sormontato da una cornice in pietra che inquadra una nicchia circondata da decorazioni a motivi vegetali. All'interno della nicchia un affresco del XVIII secolo raffigura l'Assunzione di Maria. Sullo stesso lato della chiesa, si erge il caratteristico campanile a vela. Antico Convento dei Padri Domenicani e Chiesa di S. Maria da Loreto, oggi chiesa del Purgatorio Costituisce la seconda sede dei PP. Domenicani provenienti dalla Badia di Ognissanti nei pressi del Castello, come stabilito dalla bolla di papa Leone X dell’11 dicembre 1517, ma del Convento sono rimasti solo alcuni locali adibiti ad abitazioni. La Chiesa di S. Maria da Loreto prende il nome da una cappella preesistente, ma secondo la tradizione è stata costruita delle stesse dimensioni di quella diruta di S. Domenico nei pressi del Castello. I portali ed il portone principale del XVI sec., il rosone ed il bassorilievo con lo stemma della famiglia Del Balzo, che riproduce un cimiero posto su di una ruota raggiata, provengono dall’antica cappella. Nel XVIII sec. la chiesa fu ampliata con la costruzione di un ala laterale che oggi funge da sacrestia. Opere presenti: Icona di S. Giacinto di ignoto pittore meridionale risalente al XVIII sec. Originariamente facevano da cornice a questa tela 13 formelle lignee di ignoto intagliatore meridionale del XVIII sec. di cui si sono perse le tracce;  olio su tela di 215x148cm raffigurante la Trinità, S. Vincenzo Ferreri e una devota, realizzato da Antonio Sarnelli tra il 1734 ed il 1793;  Cantoria di organo datato 1693 in legno policromato e dorato di ignoto intagliatore lucano del XVIII sec. (dimensioni 150x800x220). Il fronte della cantoria è costituito da 12 pannelli centinati contenenti immagini a rilievo di Santi e Sante Domenicani con l’eccezione dei SS. Lucia, Pietro e Paolo.

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